Le pecore straniere, migliorate geneticamente, stanno invadendo gli allevamenti dell'isola, a scapito della pecora di razza sarda.

Da qui l'iniziativa di Assonapa, l'associazione allevatori della Sardegna e dell'agenzia Agris, con un convegno dove sono stati esposti i problemi e le iniziative legate al salto di qualità che si deve fare, per imporre la bontà della pecora nostrana, ridandole la competitività che l'ha resa la migliore del Mediterraneo e unica al mondo.

La grande sala del Centro culturale era colma all'inverosimile stamattina. È stato ribadito che le innovazioni genetiche della pecora di razza sarda sono necessarie e urgenti, per dare slancio all'ovino nostrano, migliorandone la razza e la produttività, perché rappresenta un fatto di identità e ha una resilienza importante. È stato ribadito che per fare il salto di qualità occorre l'unità e non le divisioni, per diventare competitivi nel mondo, rimanendo nell'ambito culturale che ha contraddistinto da sempre la pecora sarda nella storia. Tanti gli interventi, soprattutto dei principali protagonisti anche dal punto di vista scientifico, con soluzioni e proposte per modificare, dal punto di vista genetico, la pecora sarda.

Attorno al tema si è sviluppatto un interessante dibattito. Ha concluso i lavori Piero Maieli, presidente della quinta commissione delle attività produttive del Consiglio Regionale, il quale si fa promotore dell'azione unitaria che è stata manifestata stamattina, per mettere in pratica i concetti scaturiti durante l'importante convegno. Tutti uniti quindi per dare un futuro certo agli allevamenti e rendere la pecora sarda produttiva, alla stessa stregua delle pecore che arrivano dall'estero: produttive allo stesso modo, ma con le antiche caratteristiche.

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