Oltre mille morti in più all’anno nella città metropolitana di Cagliari e altrettanti nella provincia di Sassari. E qui, nel capo di sopra, il tasso di decessi ogni dodici mesi  è il più alto della Sardegna: se il trend del 2022 dovesse essere confermato, in costante crescita, si registreranno oltre 5800 certificati di morte a fronte di circa 330mila residenti. All’interno dei comuni che fanno riferimento al capoluogo di regione, invece, saranno oltre 4700, ma gli abitanti sono oltre 550mila. 

Sono numeri impietosi quelli pubblicati dall’Istat. Il nuovo bollettino, con l’aggiornamento fino a ottobre (compreso) conferma una tendenza che era apparsa consolidata: nell’Isola si muore molto più che prima della pandemia. E a trascinare verso l’alto gli indicatori sono i territori che fanno capo alle due principali città, mentre altrove i dati sono stabili, anche se con una leggera tendenza all’aumento.

L’sitituto di statistica prende in conderazione il quinquennio tra il 2015 e il 2019, per fare la media. Per il periodo successivo i dati sono annuali. 

Un dato salta subito all’occhio: i sardi muoiono più ora di quando pochi conoscevano il significato della parola “coronavirus”. E il problema, nel 2022, è che le vittime del Covid si sono drasticamente ridotte. Ma il numero dei decessi totali ha continuato a salire.  

I dati provinciali permettono di scendere maggiormente nel dettaglio. 

Cagliari, nel lustro precovid, aveva una media di 3839 morti l’anno. Di più ne faceva registrare il Sud Sardegna (3883). Nel Nuorese erano 2352, 1894 nell’Oristanese e 4867 in provincia di Sassari. Nel 2020 il capoluogo con la sua città metropolitana sono saliti a 4176 decessi in dodici mesi (scesi a 4070 nel 2021), Nuoro a 2612 (2675 nel 2021), Oristano a 2170 (2153 nel 2021), il Sud Sardegna a 4312 (4461 nel 2021). Poi la provincia di Sassari: ben 5694 morti nel 2020, ridotti a 5417 l’anno dopo. E ora, nel 2022, viaggia a una media di 490 morti ogni mese, contro i 395 del Cagliaritano.

Il virus non colpisce più direttamente. Stando al parere degli esperti, a mancare sono state le cure e le diagnosi precoci per altre patologie.  

Enrico Fresu

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