Le condizioni di salute di Graziano Mesina, attualmente detenuto nel carcere di Opera a Milano, si sono aggravate e sono incompatibili con il carcere. Lo scrivono nero su bianco le sue avvocate, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, nell'istanza presentata al tribunale di Sorveglianza di Sassari, corredata di documentazione medica. Le due legali chiedono che Mesina, 80enne, possa scontare la pena o nella sua casa di Orgosolo o in una struttura adeguata.

Oggi la prima udienza del procedimento: il tribunale, presieduto da Giommaria Cuccuru, per valutare le condizioni effettive dell'ex primula rossa del banditismo sardo, ha disposto la nomina di un perito, il cui incarico verrà assegnato nella prossima udienza del 17 novembre. A preoccupare sarebbero le condizioni cardiache di Mesina, che in questo ultimo anno sarebbero peggiorate anche a causa dell'età avanzata e della vita troppo sedentaria.

Mesina era stato trasferito a metà luglio dal carcere nuorese di Badu 'e Carros - dove era stato rinchiuso dopo la cattura nel dicembre 2021 a conclusione di un periodo di anno e mezzo di latitanza - al carcere milanese di Opera. Si era dato alla macchia il 2 luglio 2020, poco prima che i carabinieri bussassero alla porta della sua casa di Orgosolo per notificargli la sentenza definitiva della Cassazione, che lo condannava a 30 anni di carcere (poi ricalcolati a 24) per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel dicembre 2021 era stato rintracciato dai Carabinieri del Ros e quindi arrestato in un'abitazione di suoi amici a Desulo, sempre in provincia di Nuoro.

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