A tu per tu con l'aria gelida dell'alta quota e il vento fra i capelli, ancora una volta dopo sessant'anni: è la fiaba di Serafino Leo, 82enne, pensionato di Guspini, brevetto di paracadutista numero 5641, che lo scorso 7 luglio ha deciso di riprovarci nel cielo sopra Serdiana, a 4350 metri di quota. Un successo.

Una manciata di secondi per tornare ventenne e altrettanti per ricordare gli anni alla scuola dei paracadutisti di Viterbo, poi al battaglione Folgore CMP di Pisa. «Era la naja, ed era bellissima» commenta il pensionato con nostalgia. Allievo, caposquadra istruttore e poi Caporal Maggiore istruttore di palestra, durante il servizio militare lo chiamavano
Picciri il terribile : «Per la mia bassa statura e il carattere volitivo», ammette divertito. Durante le esercitazioni militari Serafino si lanciava dai C-119 con i 21 chili della piastra (il terzo è più pesante pezzo del mortaio, insieme a forcella e tubo) appesa in vita.
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