Un 57enne e un 23enne - il primo allevatore e il secondo coadiuvante agricolo - sono stati denunciati per coltivazione finalizzata alla commercializzazione di stupefacenti.

Secondo quanto accertato dai carabinieri di Guspini, che hanno effettuato un controllo in un'azienda agricola per accertare la regolare coltivazione di cannabis, nonostante dalla documentazione esibita risultasse che l'attività fosse svolta come da prescrizioni e con tanto di autorizzazioni, il comportamento dei due uomini in relazione alla lavorazione delle piante estirpate fosse invece irregolare.

In particolare, nei locali dell’azienda sono stati individuati strani residui di lavorazione, mentre all’interno della cantina nella loro abitazione, sono stati trovati e sequestrati 39 involucri di cartone e cellophane, contenenti circa 130 chili di infiorescenze di canapa sativa, che - analizzate dal laboratorio di chimica dei carabinieri del RIS di Cagliari - hanno evidenziavano un tenore di THC (tetraidrocannabinolo) compreso tra lo 0,35 e lo 0,5%, percentuale nettamente superiore a quella consentita.

Canapa tessile e canapa indiana, entrambe appartenenti al genere della canapa sativa, sono perfettamente uguali nella morfologia, sottolineano i militari, e si differenziano per il tenore di principio attivo stupefacente che presentano nelle infiorescenze. Così, farsi autorizzare una coltivazione lecita e poi "infilare" un po’ di piante illecite tra quelle regolari è un’operazione facile da compiere e difficile da verificare per eventuali investigatori.

(Unioneonline/s.s.)
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