La Corte di Cassazione ha confermato le condanne inflitte in Appello per i componenti della “banda delle Alfa”. La Suprema corte ha rigettato i ricorsi di Marco Piras, 42 anni, di Stefano Lussu, 37, e Luca Mocci di 35, tutti di Villacidro ritenuti i componenti della "banda delle Alfa Romeo".

Secondo l’accusa, con sentenza di primo grado confermata in Appello con la condanna di Piras a 4 anni di reclusione e di Lussu e Mocci a due anni e 4 mesi, i tre modificavano il numero di telaio e di motore delle auto, sostituivano le targhe e fanali e gli interni, asportavano le centraline e sostituivano la targhetta in alluminio originaria dei veicoli che, rubati tra il 2011 e il 2012, circolavano di norma a Villacidro e a Samassi.

Piras, Lussu e Mocci avevano fatto ricorso dopo la sentenza della Corte d’Appello di Cagliari, emessa il 29 ottobre 2020, ma la seconda sezione penale della Cassazione l’ha rigettata confermando le condanne in Appello e mettendo in evidenza le risultanze investigative dei Carabinieri del Nucleo investigativo della Compagnia di Villacidro che, con lavoro certosino, appostamenti e investigazioni tecniche, riuscirono a smascherare il traffico di auto rubate e riutilizzate tra Villacidro e Samassi.

(Unioneonline/EC)

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