A Serramanna la rivolta per la mancata fornitura del gasolio agricolo
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Senza gasolio agricolo, a prezzo agevolato, nel periodo di maggior bisogno dell’anno: quello che coincide con le lavorazioni della terra per la messa a dimora del pomodoro da industria, e il trattamento dei carciofeti per la nuova annata.
È la situazione che lamentano molti agricoltori della zona fra Serramanna e Samassi, a causa della mancata consegna del gasolio per i trattori, caratterizzato dal costo di vantaggio praticato ai coltivatori sulla base degli ettari coltivati e delle colture: circa 0,67 euro al litro rispetto al prezzo alle colonnine dei distributori: da un 1,30 a 1,40 euro.
"Per poter lavorare i terreni per la piantumazione del pomodoro ho dovuto acquistare alcune migliaia di litri di gasolio a 1,40 euro al litro circa", dice Giambattista Lai, uno dei maggiori coltivatori di pomodoro da industria di Serramanna.
Arature e fresature: i trattori agricoli marciano a ritmi serrati, con consumi di diverse centinaia di litri di carburante al giorno. I costi di produzione salgono, come il malcontento fra i coltivatori.
"Io non ho avuto ancora la fornitura, e ho dovuto acquistare 5mila litri di gasolio industriale", spiega Marcilio Pittau, coltivatore di Samassi, epicentro della rivolta degli agricoltori per il ritardo nella fornitura del gasolio agricolo.
Il costo ribassato arriva per mezzo del libretto aziendale, dove sono registrati anno per anno superfici coltivate e tipo di coltura. Fondamentale, in questo senso, è l’apporto dei Caf delle organizzazioni di categoria: Coldiretti e Cia fra le altre, che compilano e aggiornano il libretto aziendale dei coltivatori associati.
"Ogni coltura, carciofo, pomodoro, ortive e grano ha un bisogno diverso di lavorazioni e, quindi, differente fabbisogno di carburante: la fornitura del gasolio avviene con questi criteri", interviene Flavio Batzella, coltivatore di Serramanna, componente della direzione provinciale della Cia.
"Se il libretto aziendale è a posto, riguardo a colture ed estremi catastali dei terreni da coltivare, per la fornitura del gasolio non ci sono problemi, aggiunge Batzella che, voce fuori dal coro delle proteste, la sua dote di carburante l’ha avuta a febbraio.