Regione al lavoro per superare il blocco alla movimentazione di ovini e bovini imposto dal ministero della Salute per via dei focolai di malattia del cervo individuati nel Sud Sardegna.

L’assessore della Sanità Mario Nieddu oggi ha incontrato in videoconferenza le associazioni di categoria del comparto zootecnico, con cui ha fatto il punto della situazione rispondendo alle diverse domande degli allevatori.

L’esponente della Giunta ha spiegato che si tratta di un virus che per la prima volta è stato isolato sul territorio europeo e per cui le decisioni sulle restrizioni arrivano direttamente da Roma.

In primis c’è da capire se e quanto il virus abbia circolato fuori dalle aree del focolaio, per questo la Regione ha “messo a disposizione del Centro di riferimento nazionale di Teramo i campioni congelati dei prelievi sugli animali e sugli insetti catturati raccolti a partire dall’anno scorso in Sardegna”.

Non è da escludere inoltre che la malattia circoli già da tempo nell’Isola e che sia stata scoperta solo ora che è stato isolato il virus: “Nel caso – evidenzia Nieddu – è probabile che il virus sia già uscito dai confini regionali”. E se così fosse la Regione chiederà, “come avviene per altre malattie, che la Sardegna venga considerata area omogenea con i territori che presentano lo stesso quadro epidemiologico, cosa che consentirebbe di riaprire le movimentazioni verso quelle regioni”.

Nel caso tutti i campioni risultino negativi, invece, vorrebbe dire che i focolai restano circoscritti nelle aree già accertate. Se così fosse, spiega ancora l’assessore, “il centro di referenza di Teramo dovrà fornirci l’elenco delle aziende da testare in un dato raggio dal focolaio. E se le verifiche dovessero confermare la presenza del virus solo nelle zone già individuate, allora sarà possibile riaprire alla movimentazione nei territori indenni, a fronte di test con esito negativo sugli animali”.

(Unioneonline/L)

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