Niente liquidi oltre i 100 millilitri negli aeroporti sardi. Mentre in cinque scali italiani si viaggia già con le nuove regole di sicurezza grazie alla tecnologia avanzata, Cagliari, Olbia e Alghero restano indietro, bloccati da un ostacolo tangibile: i costi troppo alti degli scanner di ultima generazione.

A confermare la disparità è l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, che ha ufficializzato che solo cinque aeroporti in Italia – Fiumicino, Malpensa, Linate (parzialmente), Bologna e Torino – sono al momento dotati dei nuovi scanner a tomografia computerizzata, capaci di rilevare automaticamente la natura dei liquidi all’interno del bagaglio a mano, senza doverli tirare fuori.

In Sardegna, invece, niente da fare. Nei tre scali principali dell’Isola, le regole restano ferme a quelle imposte dopo gli allarmi terroristici degli anni 2000: liquidi solo in flaconi da 100 ml, in una busta trasparente da massimo un litro, da mostrare a parte ai controlli. Una routine scomoda, superata altrove, ma destinata a restare ancora a lungo sulle spalle dei passeggeri sardi.

A Cagliari-Elmas, la situazione è chiara. Lo spiega Federico Miscali, ingegnere della Soager, la società che gestisce lo scalo: «Il nostro piano investimenti è già definito fino al 2028 e approvato da Enac. In questo momento, non ci sono ancora gli spazi né le condizioni per installare i nuovi radiogeni. Stiamo però potenziando le linee esistenti per la security».

In sostanza, la tecnologia c’è, ma non per tutti. E per i viaggiatori sardi significa ancora rinunce, code più lunghe, controlli più lenti e regole vecchie. Non solo: chi parte da Cagliari, Alghero o Olbia dovrà prestare attenzione anche agli aeroporti di scalo o ritorno, dove le normative potrebbero essere diverse. Un dettaglio che, se ignorato, rischia di trasformarsi in un problema serio al controllo bagagli.

Le nuove regole, infatti, non sono ancora uniformi nemmeno tra gli aeroporti italiani, e figuriamoci su scala europea o internazionale. Per questo l’Enac raccomanda ai passeggeri di informarsi sempre sulle condizioni dello scalo di partenza, ritorno ed eventuali scali intermedi.

Nel frattempo, la Sardegna osserva da lontano quella che appare come una piccola rivoluzione del trasporto aereo, ancora distante dalle sue piste e i nuovi controlli smart, più veloci e meno invasivi, resteranno dunque un miraggio almeno per altri tre anni.

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