Anche nel Nord Sardegna si cerca di tenere alta l'attenzione circa la diffusione della Lingua Blu. Un appello a sostenere gli allevatori viene lanciato da Coldiretti Nord Sardegna che continua a monitorare la situazione.

«La situazione non è più sostenibile. Gli animali sono fermi in stalla a causa dello stop alle movimentazioni fuori dall’isola e questo sta comportando una crescita insostenibile dei costi di gestione a causa anche dei rincari, senza dimenticare la difficoltà sempre maggiore a trovare foraggio e per la mancanza di guadagno dettato dallo stop alle esportazioni del bestiame. Se l’unico modo per ottenere lo sblocco delle movimentazioni è quello di portare avanti una campagna vaccinale è necessario che le istituzioni intervengano mettendoci nelle condizioni di operare» dichiara Michele Filigheddu, responsabile di Coldiretti Nord Sardegna per il settore bovino. 

«Questo comparto è strategico per molti territori del Nord Sardegna con le tante aziende impegnate in un momento di grande vitalità per le movimentazioni e rallentamenti nelle vendite a causa di un aumento dei casi di lingua blu potrebbe comportare gravi perdite a guadagni già provati dagli aumenti sui costi di produzione - dice il presidente di Coldiretti Nord Sardegna, Antonello Fois - ecco perché continuiamo a chiedere alle istituzioni di non sottovalutare questo momento e di stare al fianco degli allevatori con interventi rapidi sulla profilassi vaccinale e su repellenti»

Una attenzione che deve sostenere i produttori che «già arrivano da un passato in cui hanno dovuto fare i conti con perdite sia per le precedenti ondate di lingua blu nei passati anni oltre quelli legati alla malattia del cervo che si era aggiunta a frenare un comparto in grande espansione - aggiunge Ermanno Mazzetti, direttore Coldiretti Nord Sardegna - la nostra associazione è sempre vicina ai nostri allevatori e continuiamo a essere propositivi e collaborativi per poter mantenere alto il monitoraggio sui casi in Sardegna».

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