Le donne sarde non fanno più figli: Isola sempre più maglia nera d’Italia per la denatalità
Secondo gli ultimi dati Istat il tasso di fecondità regionale è passato in un anno da 0,95 a 0,91. Allarme anche per lo spopolamento, che prosegue inesorabile. Sale invece l’aspettativa di vita, che resta però inferiore alla media nazionaleLa Sardegna si conferma come la regione italiana con la natalità più bassa e la seconda regione più colpita, dopo la Basilicata, dallo spopolamento.
La nuova, preoccupante fotografia è stata scattata dall’ultimo report dell’Istat sugli “Indicatori demografici”, basato sui dati 2023.
DONNE SENZA FIGLI – «La Sardegna – sottolinea l'Istituto di statistica – continua a essere la regione con la fecondità più bassa. Stabilmente collocata sotto il livello di un figlio per donna per il quarto anno consecutivo, nel 2023 si posiziona a 0,91 figli (0,95 nel 2022)», contro una media nazionale di 1,20 e contro la media di 1,42 del Trentino Alto Adige, la zona d’Italia dove si fanno più figli.
«Tutte le Province sarde, ai minimi nazionali, presentano una fecondità inferiore al figlio per donna: da quelle di Cagliari e del Sud Sardegna (0,86 per entrambe) a quelle di Oristano (0,93), Sassari (0,95) e Nuoro (0,99)», prosegue l’Istat.
MINIMI STORICI – Un calo della fecondità che interessa, comunque, tutta la Penisola, con numeri ai minimi storici: «Secondo i dati provvisori – si legge nel report - i nati residenti in Italia sono 379mila, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022). La diminuzione delle nascite rispetto al 2022 è di 14mila unità (-3,6%). Dal 2008, ultimo anno in cui si è assistito in Italia a un aumento delle nascite, il calo è di 197mila unità (-34,2%). La riduzione della natalità – rimarca l’Istituto – riguarda indistintamente nati di cittadinanza italiana e straniera. Questi ultimi, pari al 13,3% del totale dei neonati, sono 50mila, 3mila in meno rispetto al 2022».
MADRI “ANZIANE” – La Sardegna, inoltre, è la regione dove il “calendario” delle nascite risulta più posticipato: si legge nel report Istat, infatti, che le donne dell’Isola diventano madri per la prima volta all’età di 33,2 anni, contro una media nazionale di 32,5 anni e contro i 31,7 anni della Sicilia, regione con le madri più “giovani” d’Italia.
SPOPOLAMENTO – Tornando alla Sardegna, le cose non vanno meglio per quanto riguarda lo spopolamento: «Le regioni in cui si è persa più popolazione sono la Basilicata (-7,4 per mille) e la Sardegna (-5,3 per mille)», rileva infatti l’Istat.
A livello nazionale, invece, «al 1° gennaio 2024 la popolazione residente in Italia è pari a 58 milioni 990mila unità (dati provvisori), in calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (-0,1 per mille abitanti)».
SPERANZA DI VITA – Sul fronte della speranza di vita, in chiaroscuro le notizie che riguardano l’Isola: se da una parte cresce la speranza di vita alla nascita sia per i maschi (80 anni, +0,4) sia per le femmine (85,2, +0,6), dall’altra per entrambi i sessi la speranza di vita in Sardegna resta sotto la media nazionale (81,1 e 85,2), con il dato che riguarda gli uomini che pone l’Isola al quartultimo posto, davanti solo a Sicilia, Calabria e Campania.