La società italiana di igiene: «In caso di sospetto botulino non assaggiare»
Casi gravi e decessi tra Sardegna e Calabria, Di Rosa: «Con gas o deformazione del tappo è necessario buttare la confezione. E attenti alle conserve di broccoli»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nel consumo «stare attenti che non ci siano fenomeni che mettono in allarme, come la presenza di gas nel contenitore, o la deformazione del tappo. In questi casi non bisogna neanche assaggiare il prodotto e buttare la confezione perché la tossina botulinica è potentissima, ne basta anche una quantità minima per causare danni gravi, come stiamo vedendo. Per cui se c'è anche un minino sospetto sulla confezione non assaggiare il prodotto, anche perché, pur in presenza della tossina botulinica, il sapore non è alterato».
A mettere in guardia, dopo i decessi e i casi gravi in Sardegna e poi in Calabria, è il presidente della Società italiana d'igiene (SItI), Enrico Di Rosa.
Sul fronte della preparazione, invece, Di Rosa invita, a chi intende produrre conserve fai da te a «informarsi bene sulle modalità da utilizzare. Sono disponibili tante istruzioni, e soprattutto farle solo se si è realmente esperti. Sembrano procedure banali ma sono abbastanza complesse e delicate e si devono eseguire tutte in base a criteri ben precisi per garantire la massima sicurezza».
E poi i broccoli e broccoletti. «Sono verdure che vengono spesso preparate artigianalmente, e quindi non si riesce ad assicurare la completa eliminazione delle spore del botulino che sono un po' dappertutto, quindi anche nelle verdure, e sono forme anche molto resistenti. A livello industriale si possono fare delle pastorizzazioni con trattamenti con calore e pressione che consentono di eliminare le spore. Procedure che a livello artigianale non si fanno», spiega Di Rosa. Ma soprattutto perché «le conserve di queste verdure hanno un ph non acido e si possono verificare le condizioni ideali per lo sviluppo del batterio e della produzione della tossina, mentre per esempio nei pomodori, la conserva più tradizionale e più usata in Italia, non c'è questo rischio perché è un ambiente acido, e l'acido non fa crescere il botulino, mentre questo tipo di verdure, come broccoli e broccoletti sono meno acidi».
L'Italia, ricorda infine il presidente della Società italiana d'igiene è il Paese europeo che ha il numero maggiore di casi di botulismo e la stragrande maggioranza «è dovuta alla contaminazione di aperture sott'olio, specie broccoli».
(Unioneonline)