Tanta pioggia concentrata in poco tempo e in zone limitate non cambia la situazione: i bacini sono sotto il livello di guardia, le scorte sempre più esigue, i consumi riducono la quantità invasata a un ritmo di circa il 10% al mese.

Acqua razionata in tanti centri dell’Isola, campi assetati e agricoltori in ginocchio, i Consorzi di bonifica chiedono alla Regione i contributi che aiuterebbero ad abbattere i costi che gravano sugli associati.

Ha piovuto, ma non è cambiato niente. «Per adesso si possono riempire soltanto piscine», è l’amara battuta dei tecnici del Distretto idrografico regionale. Al 31 agosto complessivamente l’acqua era a quota 50,22%, a fine luglio era al 58,07%, un anno fa al 63,5%. Rubinetti all’asciutto per molte ore al giorno in diversi territori.

A Lanusei, Talana, Urzulei, Ilbono, poi ad Arzana, Tertenia, Villagrande Strisaili (dove non c’è Abbanoa), e ancora a Iglesias, hanno trascorso un’estate di passione. A Cuglieri l’emergenza è rientrata. Ora, da pochi giorni, a Sassari, in una serie di quartieri, a Ittiri, Tissi, Sorso, Sennori, Muros, Ossi, Thiesi, Uri, Olmedo, Ploaghe, Chiaramonti, Codrongianos, Banari, Porto Torres, Stintino, si chiude dal pomeriggio fino all’alba.

Giovedì scorso la task force si è riunita per studiare contromisure. «Convocati dal sistema regionale di governo dell’acqua per l’emergenza siccità», ha scritto in un tweet l’amministrattore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, «a giorni le proposte: l’attenzione è al momento concentrata sul Bidighinzu e sul Maccheronis».
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