La grazia, l’ennesima condanna, la latitanza, il nuovo arresto: gli ultimi anni di Grazianeddu
Mesina tornò libero per concessione di Ciampi. Nel 2013 la nuova inchiesta per traffico di droga. Si rese irreperibile nel 2020 ma venne rintracciato a Desulo l’anno dopoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È deceduto poco dopo l’uscita dal carcere, Graziano Mesina, all’età di 83 anni e ormai gravemente malato. Proprio le sue condizioni di salute ormai disperate avevano indotto le sue legali a chiedere e a ottenere che lasciasse il penitenziario di Opera.
Nel carcere milanese l’ex primula rossa del banditismo sardo era finito in seguito all’ultimo arresto, avvenuto nel dicembre 2021 (LE IMMAGINI), dopo un anno e mezzo di latitanza.
Mesina si era reso irreperibile una volta pronunciata l’ennesima condanna, emessa in Cassazione nel 2 luglio 2020. L’accusa: associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.
L’ultimo atto della sua lunga vicenda giudiziaria. Una vicenda che aveva avuto come spartiacque la grazia ricevuta il 25 novembre 2004 dall'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi su richiesta dell’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli. Mesina era in carcere a Voghera, per scontare l’ergastolo per le inchieste che lo coinvolsero nell’epoca dei sequestri.
Uscito di cella, Mesina era tornato nella sua Orgosolo per fare la guida turistica. Ma una decina d’anni dopo, nel 2013, venne coinvolto in una nuova inchiesta, sospettato di far parte di un’associazione a delinquere accusata tra l’altro di traffico di sostanze stupefacenti.
Scatta così un nuovo arresto, gli viene revocata la grazia, ma viene poi scarcerato per decorrenza dei termini. Si arriva alla sentenza di Cassazione. I carabinieri si presentano a casa sua per eseguire l’arresto. Però non lo trovano: Grazianeddu è ancora ricercato. Una latitanza che finisce però nella notte tra il 17 e il 18 dicembre 2021, quando i carabinieri del Ros e del Gis lo rintracciano in un’abitazione di Desulo.
Avviene allora l’ultimo scatto di manette, il trasferimento a Badu ‘e Carros e poi a Opera, alle porte di Milano, dove le sue condizioni di salute si sono progressivamente aggravate e dove è rimasto fino ieri, prima del via libera, ormai in extremis, alla scarcerazione.
(Unioneonline)