In particolare i giudici, che hanno concesso la misura detentiva attenuata ritenendo che non esista il pericolo di inquinamento delle prove, affermano che i tre indagati fossero consapevoli del "fumus di irregolarità che ammantava l'intera operazione" legata alla costruzione dell'impianto di Is Arenas. Di più. Il Tribunale del Riesame individua reati ulteriori rispetto a quelli già contestati di peculato e falso ideologico, commessi "per soddisfare a ogni costo gli interessi economici di Cellino e le ambizioni politiche di Contini e Lilliu, anche accettando il rischio che la frode fosse scoperta".

Un teorema che i legali della difesa sono decisi a smontare. Hanno infatti annunciato ricorso contro l'ordinanza. "Non riteniamo sussistenti - dice l'avvocato Giovanni Cocco che insieme a Benedetto Ballero difende il presidente rossoblù - né i gravi indizi di colpevolezza né le eisgenze cautelari".

L'analisi del provvedimento, alcuni stralci dell'atto che motiva la concessione degli arresti domiciliari ai tre indagati e la posizione degli avvocati difensori sono contenuti negli articoli a firma di Maria Francesca Chiappe sull'Unione Sarda in edicola.
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