Banda ultralarga in tutti i Comuni delle "aree bianche" entro la metà del 2018, e in tutta la Sardegna entro il 2020. La Regione scandisce i tempi del piano di sviluppo della fibra ottica nel territorio: ieri il governatore Francesco Pigliaru e gli assessori agli Affari generali e agli Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu, hanno illustrato la seconda fase, che interesserà la diffusione in altri 39 centri delle zone in cui gli operatori privati non hanno interesse a intervenire. Tra questi anche centri di rilievo come Arzachena, La Maddalena, Siniscola, Tortolì, Sanluri, Orosei, Carloforte.

I FONDI - L'accordo quadro tra Regione e ministero dello Sviluppo economico prevede lo stanziamento di 82 milioni di euro (66 da risorse Fesr e 16 Feasr) per rispondere al fabbisogno di 221.890 persone e 191.109 unità immobiliari. La prima fase è stata avviata nel marzo 2016 in 313 Comuni con un investimento totale di 56 milioni di euro (fondi Feasr). «Con la differenza che, se col primo bando ci siamo limitati a portare la fibra ottica, con questo terminiamo il percorso e nel frattempo accendiamo la fibra là dove è stata posata», ha spiegato Pigliaru. «La connessione digitale è un investimento cruciale per accendere l'entusiasmo dei nostri giovani e per smuovere l'economia», ha aggiunto: «Avere connessioni veloci nelle scuole, dove stiamo facendo enormi investimenti, fa parte di una visione di legislatura».

L'investimento è stato fatto, ribadisce il governatore: «Ora lo rinforziamo prevedendo da subito la selezione del gestore e non lasciando i Comuni soli, di fronte alle difficoltà della burocrazia». Soggetto attuatore è sempre Infratel, società in house del ministero dello Sviluppo economico. Scopo della convenzione, assicurare connessioni alla velocità di almeno 100 Mbps agli edifici pubblici (anzitutto scuole e ospedali).

60 CANTIERI - L'investimento è destinato anche a centri non inclusi nell'intervento in corso dal 2016 e a quelli in cui è necessario migliorare la copertura. Quanto a quelli avviati l'anno scorso, le opere sono state concluse in venti Comuni nei quali Infratel si è già impegnata, d'intesa con la Regione, a svolgere tutte le attività necessarie per la gestione delle infrastrutture e la cessione in uso agli operatori di telecomunicazione. In pratica, ha sottolineato Spanu, «ciò consentirà di poter accendere la rete man mano che viene completata, anche per singoli ambiti, senza attendere il completamento dell'intero intervento».

Il piano di sviluppo della banda ultralarga genera anche effetti positivi per le imprese impegnate nei cantieri aperti in tutta la Regione. Sono 60, in ognuno lavorano quattro operai. «Il progetto crea occupazione - ha osservato Erriu - oltre a garantire una pubblica amministrazione più efficiente e servizi sanitari e sociali per chi vive nelle zone interne».

Roberto Murgia
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