Il Dipartimento nazionale ha informato la Protezione civile della Regione Sardegna del fatto che il rientro non controllato nell’atmosfera del secondo stadio del vettore PRC CZ-58 R/B potrebbe interessare il territorio dell’Isola

Il 29 aprile scorso è avvenuto il lancio in orbita del primo modulo di una stazione spaziale della Repubblica Popolare Cinese. Sembra che il secondo stadio sia stato lasciato in un'orbita bassa da cui è previsto decadrà nell’atmosfera nelle prossime ore.

Si tratta di ha una massa di circa 18.000 kg, una lunghezza di circa 32,2 metri e un diametro di 5,0 metri.

Sulla base dell'ultimo comunicato dell'Agenzia Spaziale Italiana, emesso nella serata di eri, la previsione di rientro sulla terra è al momento stimata per le ore 02:24 ore locali del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di più o meno 6 ore.

Tre le traiettorie di caduta dei frammenti che potrebbero coinvolgere l'Italia, all'interno della fascia di dispersione che interessa porzioni di nove regioni del centro-sud, compresa la Sardegna. Le informazioni finora diffuse sono ovviamente soggette a continui aggiornamenti che dipendono dal comportamento del vettore, dalla densità atmosferica e dall’attività solare.

Eventi di questo tipo e conseguenti reali impatti sono assai rari per cui non sono mai stati codificati comportamenti di autotutela in ambito internazionale, ma è possibile fornire alcune indicazioni.

Come sottolinea la Protezione civile regionale, “è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate”.

In secondo luogo, “i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone; non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici”. E, ancora: “All'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti”.

Infine, “alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all'impatto e contenere idrazina (una sostanza altamente corrosiva, tossica e cancerogena, ndr). In linea generale, si consiglia a chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, di segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata