Dilaga, in tutta la Sardegna, la protesta contro i signori del vento e si mobilitano sindaci, rappresentanti politici regionali e comitati.

Ma il sottosegretario all'Ambiente e sicurezza energetica, Claudio Barbaro, non se ne cura: «Se vogliamo produrre energie rinnovabili, dobbiamo andare verso il sole, verso il mare e verso il vento». In visita a Olbia, Barbaro ha ribadito: «Non mi iscrivo né al partito dei pro né a quello dei contro: l'unico compito del ministero è cercare di produrre energia pulita rispettando le leggi e il più possibile l'ambiente».

Le distese di turbine sono percepite dalle comunità locali come invasioni che arrecano benefici solo a chi investe e non a chi le ospita con l'effetto di distruggere gli equilibri paesaggistici e socio economici? Per il sottosegretario «l'importante è capire qual è l'effettivo vantaggio per tutta la popolazione, al netto di quelli che sono i problemi dell'impatto sui singoli territori».

Alle preoccupazioni sollevate dagli oppositori degli impianti eolici che sostengono di essere spettatori di progetti calati dall'alto senza il coinvolgimento delle amministrazioni interessate, il rappresentante del dicastero concede una chance. «La questione del coinvolgimento delle comunità va tenuta in grande considerazione perché senza la concertazione amministrativa non può esserci il bene collettivo». E, assicura, «il ministero ha sempre spinto affinché tutte le parti in causa vengano coinvolte per raggiungere l'obiettivo finale».

Tania Careddu

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