Ci sono i Giganti, quelli di Mont’e Prama, scolpiti uno per uno nella dura pietra di calcarenite. Ci sono i Nuraghi, elevati sulla terra di Sardegna con una maestria ingegneristica che ancor oggi sorprende e affascina. Massi ciclopici, forgiati e riposti uno per uno sopra l’altro, sino a edificare gli imponenti monumenti dell’antica Civiltà del Popolo Sardo, giunti intatti sino ai giorni nostri. E, poi, c’è il cartone, tanto quanto una foresta divelta per erigere un monumento pacchiano e destinato in poco tempo al macero più ingrato. Mai quella civiltà solida e di pietra, robusta e ardita, avrebbe potuto pensare che alle soglie dell’anno cinese del coniglio, 3500/4000 anni dopo la nascita dei nuraghi più antichi, qualcuno potesse pensare di promuovere tanta storia millenaria erigendo cumuli di cartone, per giunta bucato, per allietare la visione idilliaca sull’antica terra nuragica. Mai più malsana si poté rivelare quell’idea, giunta ai giorni nostri con tanto di delibere e atti di spesa, firmati e timbrati.

Valanga di soldi

Documenti che consolidano la convinzione che dietro l’allestimento di Archeologika 2022, la fiera organizzata dalla Fondazione Mont’e Prama, realizzata poco dopo la vendemmia dello scorso anno, con copiosi e infiniti soldi erogati della Regione sarda, ci sia una spesa sufficiente a superare abbondantemente il milione di euro. Il tutto per due/tre giorni di convegni e souvenir, tutti allestiti e distribuiti nella passeggiata coperta del Bastione di Cagliari. Non una spesa qualunque, ma scandita da decine di “determine” tutte ispirate da un candore amministrativo che si cela dietro la clausola dell’affidamento diretto «fino a 139.000 euro anche senza la consultazione di più operatori economici». Tutto regolare, sino a prova contraria, ma certamente un sistema che, frazionato in decine di incarichi e spese, costituisce un vulnus senza precedenti nella gestione di eventi di questa natura.

Intrecci & cartone

Su questa vicenda ieri abbiamo raccontato di incarichi imponenti per uffici stampa e consulenze varie, intrecciate tra Cagliari e Pisa, con società connesse e sovrapponibili con soci e capitali azionari correlati e persino ubicati negli stessi ingressi. Nomi e cognomi di personaggi che si rincorrono, interfacciati dalla gestione di soldi pubblici su più fronti, dalla cultura all’editoria, dalla sanità sino al campo archeologico. Di certo passerà alla storia la determina 112 dell’area amministrativa della “fondazione mont’e prama”. La data è quella dell’8 settembre del 2022. La missione scandita nel frontespizio è di quelle da far accapponare il buon gusto solo alla lettura dell’oggetto: «Allestimento scenografie in cartone per Archeologika 2022». C’è da far rabbrividire gli avi e non solo all’idea che l’immensa civiltà del Popolo Sardo venga promossa a suon di cartone, ignorando l’impatto emotivo e scenografico dei mastodontici monumenti sparsi in ogni angolo di questa terra miracolata da Dio e dai Nuragici. Invece, niente. Per promuovere la civiltà antica è stata “inventata” una scenografia tutta di cartone, che negli intenti doveva riprodurre sinuosità di nuraghi e villaggi antichi. Mai, però, si sarebbe potuto pensare che qualcuno arrivasse al punto di “investire”, mai verbo fu più inadeguato, una cifra talmente sproposita per acquistare quel cartone. La determina è sin dalle premesse esemplare. Trovare cartone nell’Isola dei Nuraghi è quasi impossibile. Lo dice la Fondazione Mont’e Prama che scrive: «Considerato che è stata riscontrata difficoltà a reperire tutti e tre gli operatori economici sul portale SardegnaCat necessari all’espletamento del Servizio oggetto della determina e, pertanto, ai fini della definizione della procedura si rende necessario ridurre il numero degli operatori». I concorrenti, di questa competizione a chi vende più cartone, diventano due. La delibera omette il secondo, ma esplicita il primo: Character srl, Predda Niedda a Sassari. L’importo è pelo-pelo con il limite di legge. La Fondazione Mont’e Prama spende la bellezza di 169 mila euro di cartone, iva compresa. Sì, cartone, quello usa e getta, giusto il tempo di tre giorni di scenografie che, secondo gli organizzatori, dovrebbero riprodurre la civiltà nuragica.

Muraglia di cartone

Se i Giganti & Nuragici potessero agire civilmente, certamente avrebbero chiesto danni rilevanti, d’immagine e di trascuratezza, quella scolpita nell’abbandono perenne del sito archeologico di Mont’e Prama. Quella muraglia di cartone, invece, ha fatto bella mostra nella passeggiata coperta nel Bastione di Cagliari, a testimoniare che la spesa è andata a buon fine. Di certo non sarà facile giustificare quei 169 mila euro di “scatole vuote” per tre giorni. Gli impegni di spesa, però, non si esauriscono con la promozione della civiltà di cartone.

Monitor a gogò

Il tocco di modernità arriva grazie ad un altro affidamento imponente, ben 69 mila euro per noleggiare “monitor” per tre giorni. Impossibile sapere quanti, nelle delibere non se ne fa menzione, giusto per celare un tocco di sorpresa in un atto amministrativo che dovrebbe essere, invece, chiaro, trasparente e preciso. Di certo si sa che quei monitor, la Fondazione Mont’e Prama, li noleggia a Cagliari, nel quartiere di Genneruxi, da una società che si occupa di fotocopiatrici e computer. Un noleggio da 69 mila euro per qualche monitor da piazzare tra il cartone per tre giorni, giusto per l’occasione. L’affaire Archeologika 2022 diventa ancora più prezioso quando si decide la fornitura di cartellonistica e luci. In questo caso la cifra supera i centomila euro, sempre per tre giorni di kermesse. Più di trentamila euro al giorno. La fornitura in questo caso, sempre tramite trattativa diretta, viene affidata alla Sviluppo Performance Strategie srl, presso l’aeroporto di Olbia Costa Smeralda. Siamo, comunque, solo agli inizi.

Convegni a peso d’oro

A gestire i convegni su Civiltà Nuragica e Giganti per quella tre giorni viene chiamata nientemeno che una società da Milano, l’Agorà srl. Non si capisce a che titolo questa azienda possa promuovere convegni sull’antica civiltà del Popolo Sardo stando all’ombra della “bèla Madunina”, ma è certo che per quell’incarico ha chiesto, e secondo gli atti ottenuto, l’imponente cifra di quasi 165 mila euro. Non pochi, considerato che in quella tre giorni, a Cagliari, e a Mont’e Prama, non si sono visti né premi Nobel, né star internazionali. Intanto, da Milano a Napoli il passo è breve.

Napul’è per i Giganti

Per «organizzare “B2B”», sigla che ovviamente non viene né spiegata, né declinata in numeri e prestazioni, (potrebbe significare Business-to-business), per promuovere contratti tra privati, la Fondazione Mont’e Prama si rivolge ad una società addirittura a “Napul’è”. Per scovarla arrivano in via Vanella Gaetani, nella capitale campana, e gli affidano un contratto da oltre 60 mila euro. Impossibile negarsi per quei tre giorni anche una diretta streaming con i fiocchi: l’incarico è a una società di Cagliari, in questo caso il contratto supera i 19.000 euro. Cifre spropositate se si pensa che stiamo parlando di trasmissioni racchiuse nel web, con modestissime visualizzazioni, senza alcun impatto sul grande pubblico, per giunta su convegni che non hanno svelato inediti segreti sulla civiltà nuragica. Non potevano mancare i “press tour” e gli “educational”. In questo caso l’incarico finisce nelle mani di uno studio “creativo” di Cagliari. Spesa complessiva per portare a spasso qualche giornalista, non si sa chi, oltre 57 mila euro. Le spese di Archeologika 2022 sono un pozzo di denari senza fine. Nonostante incarichi a gogò per comunicazione e dintorni, per centinaia di migliaia di euro, la Fondazione non si fa mancare il servizio «Comunicazione dell’evento». Il beneficiario ha sede a Predda Niedda, a Sassari. L’ammontare del compenso per “comunicare” l’evento è di altri 47 mila euro. Gli organizzatori non potevano farsi mancare un pò di arredi. Dove prenderli se non a Vottignasco? Un paesino di 502 abitanti in Piemonte. Ad aggiudicarsi noleggio e acquisto di mobili per Archeologika 2022, importo 23 mila euro, è la società a responsabilità limitata “Peraria”, a mille chilometri da Cagliari. A qualche giorno dalla fiera si accorgono che si sono dimenticati del «servizio di vitto, alloggio e transfer per i buyers del B2B». La soluzione è a Napoli. Per alloggiare e mangiare a Cagliari e dintorni, chissà chi e quanti, se ne occupa ancora Progecta srl, sempre in via Gaetani, nel cuore di Napoli. Spesa deliberata più di 20 mila euro. Alle stravaganze culinarie di una società napoletana alle prese con i cibi della tradizione sarda vanno aggiunte altre “bizzarre” spese, compresa l’energia elettrica. Stando a quel che è stato deciso con tanto di atto amministrativo la manifestazione sarebbe senza energia, visto che la solerte fondazione decide di rivolgersi a una società di Capoterra per fornire il noleggio di un gruppo elettrogeno per l’evento. Cifra spesa ben 14 mila euro. Come bolletta elettrica per tre sere non c’è male, come illuminare il Maracanã. La kermesse non poteva, infine, privarsi di hostess. La Fondazione Mont’e Prama ne chiede prestazioni per 9.450 euro, si ignora il numero di “signorine benvenuto” dislocate al Bastione di Cagliari per la tre giorni. Alla fine c’è da pulire tutto. Non c’è problema. Il giorno di inizio della manifestazione, il 13 ottobre, il servizio amministrativo della Fondazione del Sinis sceglie la società per il servizio finale, quello di pulizia. La delibera non risparmia stracci e detersivo: 14 mila euro, per una superficie occhio e croce di 1.600 metri quadri. Insomma, pulizie d’oro, più di sei euro a metro quadro. Tanto pagano i sardi e i Giganti, quelli veri.

(2.continua)

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