«Destino cattivo, ingiusto e maledetto». Queste le parole degli amici che hanno conosciuto Pietro Satta, il ristoratore sassarese di 48 anni deceduto insieme all’amico genovese Maurizio Rossi di 71 anni, nel mare dell’Isola Rossa, durante una battuta di pesca. L’imbarcazione, un semicabinato di sei metri e mezzo, si è imbattuta sugli scogli affioranti e si è capovolta.

L’impatto violento non ha dato scampo ai due pescatori esperti che hanno trovato la morte, in prossimità degli scogli di Punta Canneddi a La Marinedda, in località Canneddi, nel comune di Trinità d’Agultu. I primi a dare l’allarme, ieri mattina, sabato 25 gennaio intorno alle 12.40, sarebbero stati alcuni testimoni che passavano lungo il litorale, poi il tentativo da parte di uno dei sub della zona che, raggiunta la barca, si è accorto che ormai i due pescatori erano morti.

L’imbarcazione da diporto con un evidente squarcio nella prua è stata posta sotto sequestro. Le salme trasferite all’Istituto di medicina legale di Sassari verranno sottoposte all’esame autoptico e resteranno a disposizione dell’autorità giudiziaria per stabilire se la morte è avvenuta sul colpo o se sopravvenuta per annegamento. Sul caso la Procura di Tempio ha aperto una inchiesta. 

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