L’accusa per lei era quella di avere truffato lo Stato, percependo indebitamente il reddito di cittadinanza. Una casalinga tempiese di 60 anni, questa mattina, è comparsa (molto spaventata) davanti al gup per rispondere della violazione delle disposizioni che regolano la concessione del sussidio. E il procedimento penale si è subito trasformato in una vicenda imbarazzante, non per la donna, ma per chi l’ha portata davanti al giudice.

La casalinga è risultata infatti a pieno titolo destinataria della misura di sostegno sociale. Molto fragile e non in condizioni di lavorare, è stata accusata di avere omesso di dichiarare, un “patrimonio immobiliare” di ben 16mila euro. Il “patrimonio” nascosto consiste nella proprietà pro quota di una catapecchia in Sicilia. ll “disegno criminoso” della pensionata è consistito nel nascondere all’Inps la sua rendita, pari a zero. Il pm non ha potuto fare altro che chiedere l’assoluzione e il gup ha dichiarato il non doversi procedere.

Altro aspetto grottesco della vicenda, l’Inps non ha mai interrotto l’erogazione del sussidio, neanche dopo la denuncia e la chiusura delle indagini, perché la casalinga aveva tutte le carte in regola.  

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