Il diritto alla salute prima dell'interesse economico, il Consiglio di Stato ha accolto l'appello di un gruppo di residenti presentato contro il Comune di Olbia e le società che gestiscono il Burger King, aperto di recente in una zona residenziale di viale Aldo Moro. Dopo mesi di disagi, un esposto al Comune e un ricorso al Tar, il Consiglio di Stato si è pronunciato a favore dei cittadini affacciati sul famoso fast food.

Ricorsi al tribunale amministrativo per chiedere l'annullamento degli atti comunali che autorizzano l'attività, da cui provengono «inquinamento acustico, disturbi della quiete pubblica e privata, luci intrusive e odori nocivi»,  il Tar ha respinto la domanda cautelare, riservandosi di approfondire la questione anche quando saranno conosciuti gli esiti degli accertamenti sulle emissioni acustiche effettivamente riferibili all'attività di ristorazione, in corso di svolgimento da parte del Comune, «non essendo sufficiente la perizia fonometrica prodotta dai ricorrenti».

Per il TAR, «nel bilanciamento degli interessi è preferibile consentire la prosecuzione dell'attività commerciale». Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del tribunale regionale facendo prevalere le ragioni dei cittadini e, nelle more della decisione del Tar, ha disposto la chiusura del fast food alle 22 invece delle 23 e la sospensione del servizio di asporto “drive”, anche sulla base della relazione sulle soglie sonore, prodotta dai residenti, che registra livelli di decibel più alti della norma.

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