Polizia e carabinieri sono al lavoro da cinque mesi e indagano sulle minacce subite dal vescovo di Tempio Sebastiano Sanguinetti e dal parroco di San Pietro, Antonio Tamponi.

Sembra che le intimidazioni siano legate all'intervento della Diocesi su alcune questioni riguardanti le funzioni e la gestione dei servizi della Caritas.

In un periodo di circa un anno e mezzo sono state chiuse collaborazioni e interrotti i rapporti con alcune persone per presunte anomalie nell'utilizzo di fondi.

Almeno due persone dalla fine di giugno hanno lanciato segnali di aperta ostilità nei confronti della Diocesi. Si parla anche di minacce di morte, segnalate al personale del Commissariato di Tempio.

Un primo episodio è avvenuto nei pressi della casa vescovile, il 26 giugno, quando una persona ha apertamente minacciato il vescovo e alcuni suoi collaboratori.

Poi lettere, che avrebbero un contenuto diffamatorio, sarebbero state inviate, anche a uffici e personalità del Vaticano, per screditare la diocesi.

Di recente, il personale dell'Arma avrebbe avuto una nuova segnalazione.

Tutte le persone coinvolte in questa vicenda, a partire dal vescovo, osservano un rigoroso riserbo.

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