È il più importante sequestro di droga in Gallura (il quantitativo più alto in assoluto), uno dei maggiori nell’Isola, e la Procura di Tempio ha tirato le somme dell’inchiesta condotta per mesi a Olbia e Telti.

Si parla delle indagini culminate (ottobre 2022) nel ritrovamento di due tonnellate di marijuana, in “lavorazione” all’interno di un capannone nelle campagne di Andrieddu (Telti). 

Le contestazioni (formalizzate sulla base delle informative dei Carabinieri di Olbia) sono a carico di Gabriele Soro, 30 anni, proprietario del capannone dove è avvenuto il sequestro, di Roberto Mecchia, impresario laziale residente a Olbia, Roberto Pala, originario di Serdiana, e del nuorese Antonello Niffoi. Avrebbero organizzato, con ruoli diversi, la “lavorazione” della cannabis (con un altissimo principio attivo, stando alle consulenze richieste dall’Arma).

 La “sbocciolatura” avveniva nell’azienda agricola di Telti, ma le piante sarebbero arrivate in Gallura da altre zone della Sardegna. Sarebbero stati assunti diversi lavoratori rumeni, ai quali, secondo i pm di Tempio, veniva detto che la marijuana era legale. Escono definitivamente dalle indagini tre persone. 

Gli avvocati Antonello Desini e Nicoletta Mani hanno ottenuto la riabilitazione completa di Antonio Soro, padre di Gabriele, ingiustamente sottoposto agli arresti domiciliari per 25 giorni. L’uomo è risultato totalmente estraneo alle attività contestate agli indagati. Archiviate anche le posizioni di Michele Ena, di Olbia, e di Maria Teresa Soro.

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