Oltre alla ritrattazione in aula anche una in versi, già acquisita dal Tribunale e dalla Procura di Tempio Pausania. Il padre della ex compagna del calciatore Daniele Ragatzu non solo ha ritrattato le accuse contro l'ex giocatore del Cagliari, ma anche scritto una poesia sulla storia dei presunti maltrattamenti alla figlia. Una sorta di ammissione di responsabilità in versi con la quale si assume la colpa di avere mentito agli investigatori, attribuendo ingiustamente a Ragatzu una condotta violenta ai danni della figlia.

La poesia è stata citata in aula dal difensore di Ragatzu, l'avvocato Filippo Pirisi. I versi del padre della presunta vittima dei maltrattamenti sono stati mandati a Ragatzu e acquisiti dal giudice e dalla Procura. L’avvocato Pirisi ha letto alcune parti della poesia durante il processo. L’autore ripercorre tutta la storia e chiede scusa al calciatore: «Sono stato stupido e ti chiedo perdono, non avrò pace sino quando non mi farai questo dono. Chiedo scusa anche alla tua famiglia, perdonami se nel torto ho difeso mia figlia».

Va detto che il padre della presunta vittima è caduto in pesanti contraddizioni quando è iniziato il contro esame della pm Franca Cabiddu e della parte civile. Rispondendo alle domande della penalista Cristina Cherchi, il teste ha detto che nessuno gli ha estorto le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria e che sono parzialmente vere, di fatto ha ritrattato la ritrattazione su diversi aspetti, ma non sono sulle percosse.

La Procura ha già aperto una indagine per calunnia a carico della ex compagna di Ragatzu e della madre, un’altra indagine sarà inevitabilmente aperta a carico del padre della presunta vittima (calunnia o falsa testimonianza).

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