«Ho aspettato quattro anni per parlare, dunque ora voglio essere sentita». 

È quanto ribadito dalla ragazza che accusa Ciro Grillo e altri tre giovani – Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia – di violenza sessuale, episodio che sarebbe avvenuto in una villa di Porto Cervo nell’agosto 2019.

Nel corso dell’ultima udienza del processo che si celebra a Tempio, la giovane, come già accaduto martedì nel corso dell’esame di pm e avvocati di parte civile, la giovane – “interrogata” da Antonella Cuccureddu, difensore di Corsiglia e primo legale dei quattro iscritto a porre domande – ha avuto un nuovo crollo emotivo

Gli avvocati degli imputati hanno dunque suggerito di interrompere le audizioni, acquisendo solamente le dichiarazioni già rese. 

Ma la giovane è stata categorica, ribadendo, nonostante lo stato d’animo provato, l’intenzione di continuare ad essere ascoltata.

La sua avvocata, Giulia Bongiorno, ha lasciato l’aula intorno alle 14, lasciando il collega Dario Romano a proseguire come parte civile.

«È un’udienza – ha spiegato Bongiorno – in cui naturalmente, facendo il loro lavoro, gli avvocati di controparte stanno ponendo una serie di domande di caccia all’errore. Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa dal reato fosse sul banco degli imputati. Quindi ci sono domande su come fosse vestita, su precedenti frequentazioni, sulla scuola cattolica, dirette a tratteggiare una personalità che la mia assistita ha sempre respinto».

Sempre nel corso dell’udienza, l’avvocato Cuccureddu ha posto alcune domande specifiche alla ragazza, sottolineando alcune presunte «contraddizioni» nelle sue risposte. 

Ad esempio, ha rilevato Cuccureddu, la giovane avrebbe raccontato che nella villa di Porto Cervo c’era una «tavola imbandita di alcolici», ma la legale ha evidenziato come una foto scattata quella sera mostri che le bottiglie sulla tavola in questione non erano più di tre. 

Nella prossima udienza l’avvocato Cuccureddu proseguirà nel suo esame. Poi toccherà a Mariano Mameli, avvocato di Capitta e mano mano ai legali degli altri due imputati. 

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