Presunte irregolarità nella villa di Porto Cervo: Vacchi “scagionato” grazie al Salva Casa?
Al via il processo per l’aumento di volumetrie nella residenza dell’imprenditore-influencer. Ma lavori già effettuati e nuove norme potrebbero far cadere le contestazioniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Processo al via, con rinvio secco, per i presunti abusi edilizi che hanno determinato sequestro penale e blocco dei lavori della villa di Gianluca Vacchi a Pantogia (Porto Cervo).
Le indagini, coordinate dal pm Gregorio Capasso e affidate al Corpo Forestale, ipotizzano la realizzazione di opere oltre le volumetrie autorizzate e la violazione delle disposizioni sul vincolo idrogeologico.
Ieri è stato disposto un rinvio al 7 luglio con trattazione prioritaria (perché l’immobile è ancora sotto sequestro). A margine dell’udienza è emerso che le contestazioni a carico dell’imprenditore e influencer bolognese potrebbero essere ridimensionate o addirittura cadere grazie al Salva Casa.
Vacchi, infatti, dopo una prima ordinanza di demolizione del Comune di Arzachena, e in ottemperanza al provvedimento, ha già ridotto i volumi in eccesso, il resto lo potrebbe sanare la legge sarda che recepisce il decreto nazionale Salva Casa.
È emerso anche che Vacchi ha ottenuto il nullaosta idrogeologico del Corpo Forestale, un provvedimento sanante.
Le contestazioni riguardano anche l’impresario Giovanni Maria Filigheddu, di Arzachena, e il progettista Giovanni Faggioli (difesi dagli avvocati Gino Bottiglioni, Gian Comita Ragnedda, Giampaolo Murrighile, Fabio Varone, Giuseppe Angotta e Cristina Mela).