Decine di mezzi agricoli pesanti e centinaia di cittadini con figli al seguito hanno invaso prima il centro di Oschiri e poi la Sassari-Olbia in segno di protesta contro la decisione dell'Anas di chiudere al traffico, per problemi di stabilità, il ponte "Diana", infrastruttura che sovrasta un tratto del lago Coghinas lungo la strada statale 392.

Il corteo è partito dalla zona industriale di Oschiri, ha effettuato un percorso all'interno del paese e poi si è immesso nella strada 597 in direzione Madonna di Castro, per ritornare poi a ricongiungersi con i manifestanti a piedi nella rotatoria all'ingresso del paese.

Il percorso scelto dai manifestanti è esattamente il tragitto alternativo disegnato dall'Anas dopo la chiusura del ponte. Si tratta quindi di un'azione dimostrativa per rappresentare "i disagi e i rallentamenti della viabilità" che sono diventati la nuova quotidianità di agricoltori, allevatori e automobilisti costretti a questa deviazione forzata. Rallentamenti che rischiano di acuirsi durante la stagione del fieno.

"La manifestazione sta procedendo oltre ogni più rosea aspettativa - spiega Gianfrancesco Decandia, l'allevatore a capo del comitato spontaneo ‘Ponte Diana’ -. Registriamo una grande partecipazione di persone e un corteo lunghissimo di mezzi agricoli. Il paese ha risposto molto bene".

I manifestanti hanno anche raccolto la solidarietà di automobilisti e camionisti di passaggio.

La protesta di oggi fa seguito a quella andata in scena lo scorso 11 giugno, all'indomani della chiusura dell'importante arteria stradale che mette in collegamento la cittadina di Oschiri con quella di Tempio Pausania e l'Alta Gallura, e collega inoltre i centri abitati delle frazioni oschiresi di Su Signaladu, San Leonardo, Balascia, Giagone, Carralzu, Sa Mesana, Lu Pecurili e la Centrale idroelettrica del Coghinas.

(Unioneonline/v.l.)

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