Torna a Calangianus lo splendido presepe vivente di “Pasca di Natali in Carrera”. L’evento organizzato da Contiamoci assieme ad altre associazioni locali e con il patrocinio del Comune, si svolge in due date, come ogni anno: quella, già passata, del 26 dicembre, e quella del 6 gennaio.

Una tradizione a cui si è affezionato l’intero paese, un’occasione per valorizzare il centro storico all’insegna di momenti di convivialità. Quest’anno si tiene nel quartiere della chiesa di Santa Giusta, per valorizzare un altro angolo di paese.

«L’evento è per noi un’occasione per invitare a riflettere sul significato del presepe e, quindi, sul vero senso del Natale, ma anche per aprire le porte del nostro paese e far vivere, tra antichi sapori e tradizioni, l’ospitalità di Calangianus», spiegano gli organizzatori.

Come sempre il presepe vivente viene allestito in vecchie case e cantine, con figuranti in abiti tradizionali capaci di far rivivere le atmosfere e le tradizioni di un tempo. Per questo sono aperte anche le botteghe degli antichi mestieri ed è prevista anche la preparazione di piatti tradizionali galluresi come li siati o li ciusoni.

Non possono mancare le degustazioni di piatti tipici, il mercatino con prodotti artigianali, musica e balli folkloristici. E in serata ristoranti e pizzerie ripropongono piatti della tradizione.

Il 6 gennaio ovviamente la giornata è caratterizzata dall’arrivo dei Re Magi e della Befana, che offre dolci e regali ai bambini.

Alle 11.30 è prevista l’apertura del presepe, delle botteghe e dei punti ristoro, dalle 13 i danzatori della scuola di ballo “New Dance Gallura” di Stefano Corongiu si esibiscono alla corte di Re Erode.

Nel primo pomeriggio canti a chitarra con Vincenzo Murino ed esibizione del coro polifonico Boci D’Agliola, di Telti. Itineranti entrambe le manifestazioni.

Alle 16.30 i Re Magi partono per la mangiatoia, alle 18 arriva la Befana con dolci e sorprese per i più piccoli. In serata, ancora musica: alle 19 l’esibizione del gruppo folk “Lu Rizzatu” di Calangianus, alle 20 Lu Baddatoggju, con la fisarmonica di Gian Franco Salis.

(Unioneonline/L)

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