Omicidio di Cinzia Pinna, nuovo sopralluogo a Conca Entosa
Nuovi accertamenti nella tenuta dei Ris dei carabinieri e del medico legale. Presenti anche gli avvocati delle partiIl video di Andrea Busia
Gli investigatori continuano a ricostruire il puzzle dell’omicidio di Cinzia Pinna, la giovbane di 33 anni di Castelsardo uccisa con tre colpi di pistola al volto nella notte tra l’11 e il 12 settembre scorsi.
A confessare l’omicidio è stato Emanuele Ragnedda, imprenditore 41enne di Arzachena, che ha ammesso di aver sparato alla donna all'interno della sua tenuta, Conca Entosa, situata tra Palau e Arzachena.
Nonostante la confessione, il racconto fornito dall’uomo presenta ancora numerose incongruenze rispetto a quanto finora ricostruito dai carabinieri.
Le discrepanze riguardano in particolare la dinamica dell’omicidio, la posizione del corpo al momento degli spari e la scena ritrovata nel casolare dove si è consumato il delitto.
Nella tenuto oltre ai Ris dei carabinieri e al medico legale, Salvatore Lorenzoni, ci sono la pm, Noemi Mancini, il procuratore Grgorio Capasso, Presenti anche gli avvocati delle parti: Antonella Cuccureddu, legale della famiglia Pinna; Nicoletta e Maurizio Mani, difensori di Luca Franciosi; Luca Montella, legale di Emanuele Ragnedda e Francesco Umberto Furnari,difensore di Maria Rosa Elvo.
Il cadavere di Cinzia Pinna era stato nascosto per dodici giorni nella vasta proprietà, in un punto isolato vicino a un albero, prima che lo stesso Ragnedda indicasse il luogo durante la sua confessione, avvenuta il 24 settembre nella caserma dei carabinieri di Palau.
Uno dei principali nodi da sciogliere è la posizione esatta del corpo al momento dell’uccisione. L’autopsia ha confermato la presenza di tre colpi d’arma da fuoco, compatibili con quanto riferito da Ragnedda, ma restano dubbi su altri elementi della sua versione. L’imprenditore, pur senza invocare esplicitamente la legittima difesa, ha raccontato di essere stato aggredito da Cinzia Pinna con un coltello e di essersi sentito minacciato. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Tempio, punta a ricostruire con esattezza le ultime ore di vita della giovane donna e a fare luce su ogni aspetto dell’omicidio.
Andrea Busia