La Corte d'appello di Sassari ha confermato la condanna a 1 anno e 4 mesi per omicidio colposo inflitta in primo grado a Giuseppe Muzzetto, progettista e direttore dei lavori della provinciale 38 bis Olbia-Tempio, sprofondata a Monte Pino nel novembre del 2013, con il passaggio del ciclone Cleopatra, inghiottendo e uccidendo Bruno Fiore, la moglie Sebastiana Brundu e la consuocera Maria Loriga che transitavano con la loro auto nel tratto di strada crollato.

La Corte, presieduta da Salvatore Marinaro, ha invece accolto la richiesta del procuratore generale Paolo De Falco e ha assolto l'ingegnere collaudatore della stessa strada, Antonio Zuddas, riformando così la sentenza di condanna a 1 anno inflitta con rito abbreviato nell'aprile del 2019 dalla gup del Tribunale di Tempio Pausania, Caterina Interlandi.

La Corte ha anche confermato le provvisionali a favore dei familiari delle vittime (30 mila euro per ognuno) e per l'unica sopravvissuta alla tragedia, Veronica Gelsomino (50 mila euro).

"La sentenza ci lascia comunque soddisfatti perché con la condanna del progettista è stato riconosciuto che il progetto della strada presentava delle lacune che hanno poi contribuito in maniera determinante alla tragedia", il commento dell’avvocato di parte civile, Nicoletta Mani, in rappresentanza della famiglia di Maria Loriga. 

(Unioneonline/v.l.)

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