Minacciano di bruciare tra trenta giorni le loro schede elettorali se non inizieranno i lavori per il ripristino e la ricostruzione del tratto di strada provinciale 38, nella zona di Monte Pinu, crollato sotto la furia dell'acqua del Ciclone Cleopatra.

Ben quattro anni sono passati dall'alluvione che ha colpito la Gallura il 18 novembre del 2013 e provocato morti e danni.

Da allora il ponte nel tratto stradale che collega Olbia con Tempio Pausania e i Comuni dell'Alta Gallura è ancora chiuso e gli abitanti della zona, riunitisi anche in un comitato popolare, sono nuovamente sul piede di guerra.

Per tutta la giornata porteranno avanti un sit-in di protesta nell'incrocio tra la strada provinciale 38 e strada statale 127.

A portare la propria solidarietà e vicinanza ai galluresi, anche alcuni componenti del Comitato "Pro Oloe" di Oliena, arrivati dal Nuorese per rappresentare un problema che colpisce tutti.

Un gazebo e tanti volantini: i cittadini hanno appeso striscioni e fermato le auto di passaggio per manifestare il proprio disagio.

"Quanto vale la nostra vita? Quanto tempo dobbiamo aspettare ancora? Non abbiamo più bisogno di promesse, abbiamo bisogno di certezze!", queste le frasi scritte sui manifesti e sui fogli bianchi distribuiti alla popolazione.

Alla manifestazione hanno preso parte anche i rappresentanti delle sigle sindacali del territorio e molti sindaci dei comuni della Gallura.
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