Sembrava chiuso il caso della "notte brava" di un ragazzo olbiese di 16 anni completamente fuori controllo, immobilizzato dal personale di una Volante, portato in Commissariato e "riconsegnato" alla madre.

L'intervento degli agenti si è esaurito con una reprimenda per il minore. I poliziotti, però, sono stati filmati con uno smartphone e il video, accompagnato da insulti, è finito sui social network.

E ora c'è un nuovo capitolo della vicenda. Il personale del Commissariato di Olbia ha, infatti, acquisito le immagini per l'identificazione delle persone che hanno ostacolato e insultato gli agenti. Nel filmato si vedono i poliziotti che operano in mezzo a una decina di persone, alcune delle quali rivolgono frasi come: «Fate schifo» o, nel migliore dei casi: «Andate a lavorare».

Il video non mostra l'antefatto della vicenda avvenuta ai primi di giugno. A quanto pare, tutto ha inizio con una richiesta di intervento di alcuni privati, al personale del Commissariato di Olbia. Si parla di bidoni della spazzatura rovesciati in strada, nel cuore della notte. La Polizia arriva sul posto e identifica alcuni giovani, senza peraltro muovere alcuna contestazione.

A questo punto, il ragazzo di 16 anni, in evidente stato confusionale, avrebbe inveito contro il poliziotti. La situazione sarebbe precipitata al momento della richiesta dei documenti al giovane, con il personale della Volante costretto a immobilizzare il ragazzo per portarlo in Commissariato. Episodio, di fatto chiuso con l'intervento della madre del minore. Ora, però, l'inchiesta riguarda gli insulti e la pubblicazione del filmato che ha avuto migliaia di visualizzazioni.
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