Fino a venti accosti giornalieri durante il periodo estivo, circa 6500 i traghetti, escluse le navi da crociera, che hanno fatto tappa nel porto Isola Bianca di Olbia durante quest'anno e un totale di oltre tre milioni di passeggeri: per lo scalo gallurese i numeri parlano da soli.

L'incremento del traffico navale è stato consistente e ha portato con sé, oltre ad un grosso giro d'affari sopratutto nel settore turistico e vacanziero, anche nubi di fumo prodotto dalle grosse imbarcazioni.

"Più volte durante il periodo estivo è stata segnalata la presenza in centro di fumo.

La Capitaneria ha controllato, come sempre fa, la quantità e qualità delle emissioni delle navi e i dati raccolti non hanno riscontrato nessun livello di zolfo fuori dalla norma - ha spiegato Pietro Preziosi, direttore marittimo della Capitaneria di Porto di Olbia. Nonostante ciò, insieme all'Autorità Portuale del Nord Sardegna e le tre compagnie di navigazione Moby, Tirrenia e Grimaldi, abbiamo stipulato un accordo che vedrà impegnate le compagnie nel tentativo di ridurre queste emissioni".

I tre colossi del mare firmeranno, nelle prossime settimane, un accordo volontario per attuare alcuni accorgimenti tecnici sulle navi delle loro flotte per ridurre l'impatto ambientale.
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