Olbia, il rito de S'Iscravamentu raccontato in limba dall'ex assessora Maria Antonietta Mongiu
Don Satta: «Ci aiuterà a leggere la storia alla luce della Stabat Mater dolorosa»(foto Careddu)
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Undicesima edizione de S’Iscravamentu in limba, nella chiesa di San Paolo apostolo a Olbia: il rito del Venerdì Santo, condotto dalla Confraternita di Santa Croce, sarà commentato da una donna.
Per la prima volta, il racconto della deposizione della croce, della passione e della morte di Cristo, alle 21, sarà affidato all'archeologa ed ex assessora regionale della Cultura, Maria Antonietta Mongiu.
«Quest'anno, inopinatamente, ho affidato il commento a una donna: un altro taglio, un'altra sensibilità e un'altra prospettiva, al femminile», dice il parroco della chiesa primaziale, don Gianni Satta. «Ci aiuterà a leggere la storia alla luce della Stabat Mater dolorosa», aggiunge don Satta che nelle scorse edizioni, tra gli altri, aveva scelto per la narrazione l'antropologo, Bachisio Bandinu, e lo scrittore Marcello Fois.