Flop (annunciato) per il mercato estivo di San Pantaleo, che del borgo, ormai, mantiene solo il nome, trasferito da oggi, e per tutti i giovedì della stagione, in via Sangallo, dove il sabato si tiene uno dei due mercati rionali cittadini.

Allestito solo per non perdere il posto nella graduatoria delle presenze, redatta dall'amministrazione comunale dopo l'ordinanza che ne stabiliva il trasloco in città spostandolo dalla frazione ritenuta inadeguata a ospitare gli stalli, il pittoresco mercatino, che a San Pantaleo ha accolto anche punte di ottomila visitatori, a Olbia, nel giorno del suo debutto, è vuoto.

Delle creazioni artistiche, degli abiti da boutique, dei prodotti caratteristici di nicchia che a San Pantaleo hanno attirato turisti e curiosi per oltre venti anni, sui banchi piazzati a Olbia non c'è traccia.

In esposizione solo cartelli di disappunto, le bancarelle sono disadorne a epilogo della protesta che i commercianti ambulanti hanno portato in piazza (e in Tribunale amministrativo regionale), con tanto di petizione che ha raccolto oltre trecento firme, all'indomani di una serie di atti con i quali il Comune riorganizzava il mercato, compresi una nuova planimetria, che escludeva ventidue operatori, e un piano di sicurezza con le spese della sua attuazione a loro carico, che i commercianti ambulanti hanno respinto al mittente.

Ricorsi al Tar che ha accolto la richiesta di sospendere l'efficacia di tutti gli atti firmati dall'amministrazione, reintegrando i ventidue operatori, i commercianti ambulanti non sono riusciti, però, a salvare il mercatino (segnalato anche sulle guide turistiche): il Comune, nel solco del principio della tutela della sicurezza e dell'incolumità pubblica alla base della decisione di trasferimento del mercato, ha individuato un'area ritenuta idonea (e già rodata) a sistemare settanta stalli che, allestiti a San Pantaleo, secondo l'ente, avrebbero aggravato una situazione già complicata per la viabilità e l'eventuale accesso ai mezzi di soccorso.

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