Olbia, finita l’estate chiudono i negozi. L’ira di Nizzi: «Niente suolo pubblico alla riapertura»
Il sindaco: «Troppe serrande abbassate, inaccettabile». Il Pd: «Le scelte dell’amministrazione hanno spento la città»Settimo Nizzi (Archivio-Satta)
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Serrande abbassate, centro storico e aeroporto devitalizzati con l'arrivo dell'inverno, il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, usa il pugno duro con gli esercenti, la società di gestione del Costa Smeralda, Geasar, replica ed è pronta a collaborare e il Partito Democratico respinge le accuse al mittente.
In una nota inviata agli operatori del centro e dello scalo, al presidente di Confcommercio Olbia, Edoardo Oggianu, e all'amministratore delegato della società di gestione dello scalo, Geasar, Silvio Pippobello, Nizzi esprime il suo disappunto per la chiusura prolungata dei negozi e dei locali.
«La condotta di chi mantiene le serrande abbassate per periodi prolungati è inaccettabile e dannosa per la reputazione collettiva e della comunità: una città viva e dinamica non può permettersi di presentarsi con le serrande abbassate e i servizi essenziali negati e chi ha scelto di operare qui ha assunto un impegno verso la comunità e verso il territorio», scrive il sindaco, aggiungendo che ogni esercizio di somministrazione che resterà chiuso per più di trenta giorni consecutivi non vedrà rinnovata l’autorizzazione all'utilizzo del suolo pubblico.
«Il sindaco ha sollevato un problema corretto: la necessità di mantenere vivo il territorio, e non solo la città, anche nei mesi di bassa stagione riguarda tutti», risponde l'ad Pippobello. «L'obiettivo è condiviso, collaborare per trovare soluzioni sostenibili in un contesto dove le difficoltà operative sono ben note; riteniamo indispensabile programmare a stretto giro un incontro tra amministrazione e operatori per definire un percorso condiviso che coniughi le esigenze economiche delle imprese e la continuità dei servizi», ha aggiunto Pippobello, specificando che nello scalo la quasi totalità degli esercizi commerciali di ristorazione è regolarmente aperta e sono stati sospesi solo i servizi ridondanti progettati per i flussi estivi, oltre dieci volte superiori rispetto a quelli invernali, e che Geasar è impegnata a mantenere vivo l'aeroporto anche nei mesi di bassa intensità di traffico con eventi, mostre, convegni e manifestazioni, aperti a tutti.
Alzata di scudi del Pd che rimanda le responsabilità dello spopolamento del centro storico all'azione amministrativa. «Il problema non sono le serrande abbassate ma le scelte politiche e urbanistiche che hanno spento Olbia fuori stagione», replica il segretario cittadino del Pd, Pietro Spano. Le cause del silenzio nel centro storico, sostiene il PD, sono una ricercarsi nell’assenza di una programmazione e nella mancanza di una visione che guardi oltre l’estate. «Da anni - dice Spano - non esiste un calendario diffuso di eventi musicali, culturali o teatrali nei mesi non turistici, nessuna iniziativa costante nei quartieri e nessuna strategia per tenere viva la città durante l'inverno».
E, durante l'estate, non sono i grandi eventi a rendere attrattiva Olbia. «Da tempo, si assiste a una narrazione secondo la quale il successo turistico sarebbe merito dell'azione amministrativa mentre a sostenere la stagione è la straordinarietà del territorio», aggiunge Pietro Spano. Secondo gli esponenti del PD, il centro storico è penalizzato, soprattutto, dalle scelte effettuate dall'amministrazione comunale: «Sempre meno accessibile, con mezzi pubblici che non arrivano nel cuore della città, riduzione continua delle aree di sosta, eliminazione delle insegne dei negozi, obbligo di rimozione delle strutture coperte di dehor e aperture di nuove aree commerciali fuori dal centro storico».
