Capo Figari finisce in Procura. I consiglieri di minoranza, Andrea Viola e Giuly Masala, il comitato di cittadini Maremosso e l'associazione Italia Nostra Sardegna hanno presentato un esposto per indagare sulle eventuali irregolarità relative al progetto di conversione in strutture ricettive dell'ex Semaforo in cui Guglielmo Marconi effettuò il primo esperimento di collegamento radio a onde corte e della Batteria Luigi Serra, ospitate nel promontorio golfarancino, dopo la concessione della Regione a New Fari srl per la loro valorizzazione.

I firmatari dell'esposto chiedono di fare chiarezza «su come la società abbia potuto vincere il bando regionale dopo tutte le incongruenze e come la Regione abbia potuto approvare un progetto che non rispetta le direttive europee e ministeriali vigenti in ambito di salvaguardia dei beni storici e di tutela ambientale».

Stando a quanto sostenuto dai firmatari, il progetto presentato dalla società cagliaritana ha delle caratteristiche e prevede degli interventi non conformi alle prescrizioni vigenti nel sito naturalistico e storico di Capo Figari e il bando presenta un'incongruenza tra gli atti depositati per la concessione delle strutture poiché nessuna delibera di Giunta ha mai autorizzato l'inserimento della Batteria Luigi Serra tra i siti oggetto di concessione.

L'esposto arriva dopo ventisette giorni dal voto unanime contrario al progetto, espresso dal Consiglio comunale, chiuso con una delibera che ha approvato l'istituzione di una commissione ad hoc per valutare ipotesi alternative al progetto, un confronto tra la rappresentanza politica di Golfo Aranci e l'assessore regionale competente e l'invio del documento in Regione per comunicare la presa di posizione dell'Aula. I due consiglieri e le due associazioni sostengono che «a un mese di distanza nulla sembra essere stato fatto: è gravissimo che ancora oggi non si siano prese le misure necessarie a contrastare il progetto dopo il no unanime del Consiglio».

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