Continua la protesta per salvare Capo Figari dalla privatizzazione e dalla cementificazione, dopo la concessione dell'ex Stazione semaforica e della Batteria Luigi Serra, affidate dalla Regione alla società New Fari srl per la loro valorizzazione ai fini ricettivi.

Dopo due petizioni lanciate su Change.org che in un mese hanno raccolto 36mila firme, una manifestazione ambientalista che ha riunito 150 partecipanti, tra cui rappresentanti istituzionali e tanti turisti, e una richiesta di annullamento in autotutela del bando di gara con il quale la società cagliaritana si è aggiudicata la concessione trentennale delle due strutture, inviata dal consigliere comunale del gruppo "Cambia con noi”, Andrea Viola, ai ministeri competenti, alla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle province di Sassari e Nuoro e alla Regione, anche Italia Nostra avanza la stessa richiesta all'assessorato regionale agli Enti locali.

Secondo l'associazione ambientalista, «gli atti del bando di gara sono viziati da illegittimità di carattere formale e sostanziale». Stando al documento firmato dal presidente di Italia Nostra Sardegna, Mauro Gargiulo, «nell'ambito della procedura di gara sono state disattese le condizioni vincolanti precisate nella delibera di Giunta, del 2017, con la quale la Regione intendeva valorizzare il patrimonio marittimo costiero della Sardegna nel progetto Orizzonte fari, più volte richiamata negli atti del procedimento».

Per Italia Nostra, nei documenti di gara non c'è traccia «dell'intervento sistemico di valorizzazione tale da consentire un circuito di fruizione dei paesaggi costieri utilizzando i manufatti esistenti come porte di accesso ai vari ambiti costieri», citato nella delibera siglata dall'allora presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Il perseguimento di queste finalità, scrive Italia Nostra «è del tutto snaturato nell'esito della gara essendo sfociata la proposta progettuale in una radicale ristrutturazione edilizia di un manufatto destoricizzato con una destinazione d'uso di carattere meramente commerciale e una messa a valore di carattere economico e non certo culturale». Inoltre il bando di gara, conclude Italia Nostra, «ignora i contenuti prescrittivi del Piano di gestione, redatto dalla Regione recependo le direttive proprie di un Sito di interesse comunitario (SIC) in cui rientra il compendio di Capo Figari». Non solo, non contempla «la destinazione d'uso che dovrebbe essere legata all'accoglienza dei fruitori del SIC ma neanche le modalità esecutive del recupero dei fabbricati per i quali è previsto di mantenere le caratteristiche originarie».

Intanto, il comitato spontaneo di cittadini Maremosso ha diffuso un sondaggio per indagare le aspettative sul futuro dell'ex semaforo in cui Guglielmo Marconi effettuò il primo collegamento radio a onde corte, nel 1932. Da un primo campione di cento intervistati, oltre il 72 per cento immagina un utilizzo a uso esclusivo per attività scientifiche e culturali, l’81 per cento preferirebbe che gli spazi venissero utilizzati per creare un osservatorio naturalistico, il 73 per cento per la nascita di un polo museale dedicato a Marconi e il 69 per cento auspica una gestione pubblica degli spazi.

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