Chiedono agli aspiranti presidenti della Regione che si impegnino per difendere l'ex Semaforo, da cui Guglielmo Marconi effettuò il primo esperimento radio a onde corte, dalla speculazione privata e dalla sua trasformazione in hotel di lusso. È l'appello lanciato ai quattro candidati alla presidenza della Regione, Alessandra Todde, Paolo Truzzu, Renato Soru, e Lucia Chessa, dal comitato di cittadini Maremosso, impegnato nella tutela del territorio di Golfo Aranci.

«Intendiamo indirizzare il nostro consenso alle prossime elezioni regionali verso una persona capace di costruire un percorso orientato alla valorizzazione ambientale del territorio e all'ascolto della comunità», dice Maremosso, esponendo la storia e la battaglia portata avanti per salvare il complesso storico sottoposto a vincoli paesaggistici dal ministero dell'Ambiente e della cultura, situato su Capo Figari, in un contesto di grande pregio ambientale, sito di importanza comunitaria istituito ai sensi della Direttiva Habitat, riserva naturale e Zona di protezione speciale, inserito tra i siti di Natura 2000.

Inseriti nel 2017 della Regione, proprietà delle due strutture, nel programma Orizzonte Gari, finalizzato alla creazione di un sistema nuovo di ricettività e affidati, nove mesi fa, in concessione per 35 anni a un soggetto privato per la loro valorizzazione ai fini ricettivi, l'ex semaforo e la batteria Luigi Serra rischiano di essere trasformati in un hotel di lusso con spa, ristorante, vasche idromassaggio e piscina emozionale, stando al progetto descritto dalla società aggiudicataria del bando. Ai candidati presidenti, Maremosso chiede «l'impegno concreto per eliminare il complesso storico Guglielmo Marconi dal progetto Orizzonte Fari e affinché vengano rispettate le prescrizioni ambientali e culturali per la tutela del bene di Capo Figari».

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