In occasione della Giornata mondiale della biodiversità, in programma domani, la Sardegna celebra le sue bellezze naturalistiche in una vetrina d’eccellenza: il nuovo film Disney “La Sirenetta”. L’Isola, set di alcune delle scene più iconiche del live action, sarà protagonista a Milano durante l’anteprima del lungometraggio che da mercoledì prossimo sarà in tutte le sale italiane.

Nel film Ariel riaffiora dalle acque per posarsi su uno scoglio. La location in questione, tra le più iconiche, si trova ad Aglientu. Il castello del principe Eric invece è quello di Castelsardo, a pochi chilometri di distanza.

«La Disney ha ambientato il film sulla costa nord Sardegna, tra il parco nazionale dell’Asinara e il Golfo Aranci, fino all’area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo - sottolinea Nevina Satta, CEO della Fondazione Sardegna Film Commission che ha assistito la mega produzione in ogni sua fase -. Dalla spiaggia dove Ariel emerge, al Castello di Eric, al mondo sottomarino dove vive la sua famiglia d'origine, si svela l’immenso tesoro naturalistico della Sardegna: 3 parchi nazionali, quattro regionali per circa 30 mila ettari, cinque aree marine protette, 128 siti Natura 2000. Non poteva esserci scrigno più prezioso per accogliere le avventure di questa giovane donna contemporanea. Una ragazza disposta a lasciar andare la sua zona di comfort per esplorare un nuovo mondo, una grande scelta di indipendenza che l’ha portata anche a modificare se stessa pur di vivere in superficie, in un territorio che vuole fortemente esplorare».

Così l’Isola, forte delle sue ricchezze, si prepara a celebrare la Giornata mondiale della biodiversità. Aglientu, luogo incastonato tra aree marine protette, ospita attività di diving, osservazione cetacei, snorkelling. Castelsardo, nel film la dimora di Eric, partecipa a numerosi progetti di conservazione e tutela del territorio, insieme al parco dell’Asinara ed è tra i protagonisti del progetto Strong Sea Life che mira a proteggere e migliorare lo stato di conservazione della Posidonia oceanica e degli habitat coralligeni. I suoi pescatori sono invece protagonisti di “Strong Sea Life” progetto che prevede  il loro coinvolgimento nella raccolta della plastica accidentalmente impigliata nelle reti, il recupero delle reti perse e l’introduzione di cassette da pesca microchippate da parte dell'agenzia regionale Agris. Inoltre grazie a Porto Conte Ricerche e al progetto Gofree, le marinerie di Castelsardo stanno sostituendo le reti da pesca con materiale compostabile.

(Unioneonline/v.f.)

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