L'operazione era quasi riuscita, nessuno si era accorto della presunta frode fiscale che avrebbe garantito a tre società lombarde di "risparmiare" oltre due milioni di euro.

Le immobiliari, stando all'ipotesi del procuratore della Repubblica di Tempio, Domenico Fiordalisi, hanno acquistato fittiziamente da una società di Arzachena una maxi villa a Porto Cervo.

Grazie a un vorticoso giro di fatture false (emesse dalla srl sarda) per un importo che supera i 10 milioni di euro, le tre immobiliari hanno poi utilizzato l'Iva a credito, per annullare i debiti con l'Agenzia delle Entrate di Bergamo e Brescia.

Un "giochetto" che, grazie a una serie di controlli partiti da Arzachena, è stato scoperto dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Sassari.

I militari, coordinati dal colonnello Marco Sebastiani, hanno denunciato quattro persone, tra le quali un immobiliarista bresciano, legale rappresentante della società arzachenese.

Sono in corso verifiche anche su un commercialista sardo che, per il momento, non risulta indagato.
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