I numeri dell'indagine condotta tra il 2007 e il 2008 dalle Procure di Tempio e Napoli, sono impressionanti: oltre 200 episodi oggetto delle verifiche dei carabinieri, 217 auto intestate a uno degli imputati, case scassinate e casseforti smurate a Olbia, Tempio, Valledoria, Nuoro, Posada, Villagrande Strisaili, Arzachena e Santa Teresa Gallura.

E ancora: furti di gioielli e contante ai danni di decine di persone.

Il filone gallurese della maxi inchiesta riguarda una decina di persone, in particolare i nomadi Valentino e Dragan Radoslavievic, che, stando alle indagini dell'Arma, avrebbero fatto la spola tra la Campania e la Sardegna nei fine settimana, per mettere a segno colpi in tutta l'Isola.

Ma il processo a carico dei presunti responsabili delle razzie (tra i quali due campani, difesi dagli avvocati Cristina Cherchi e Felice Belluomo) non si farà.

La prescrizione ha messo fine al dibattimento, ancora prima che entrasse nel vivo.

Oggi i giudici del Tribunale di Tempio hanno comunicato alle vittime e ai testimoni che, a distanza di dieci anni dai fatti e dopo molte udienze fissate a vuoto, è perfettamente inutile andare avanti con la citazione delle persone coinvolte nella vicenda.

Dalle case dei derubati vennero portati via gioielli, contante e oggetti di valore, per centinaia di migliaia di euro.

Senza considerare i danni provocati dai presunti ladri, agli edifici.

Per le vittime, dunque, doppia beffa: prima i furti e adesso la prescrizione.
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