Ultimo atto per il processo celebrato a Tempio (davanti al collegio presieduto da Caterina Interlandi) sul crac finanziario delle società dell’imprenditore sassarese Antonello Fara. 

Cinque anni di carcere, è questa la richiesta del pubblico ministero Alessandro Bosco per Fara, accusato di bancarotta per la presunta distrazione di beni della sua società olbiese, la Ge.T. srl (fallita nel 2017). Quello tempiese è solo uno dei filoni di una vicenda ben più ampia che riguarda le società di Fara, tutte attive, con oltre cento dipendenti, nel settore dell’autotrasporto e al centro di una maxi indagine delle Fiamme Gialle (con il coinvolgimento di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Sassari).

Si parla in particolare della Eu Traf, un’azienda con sede a Sassari, nella zona industriale di Truncu Reale. Il pm di Tempio ha contestato la sottrazione di 25 trattori stradali, una motrice e diverse auto. Secondo la Procura, e secondo il legale della curatela fallimentare, l’avvocato Fabio Varone, i beni sono stati fatti sparire dal deposito di Olbia per sottrarli alla procedura e inoltre sarebbero stati distrutti anche dei documenti.

In aula si è parlato del trasferimento dell’azienda olbiese in Russia. Le accuse sono state respinte dai legali dell’imprenditore, Ivano Iai e Francesco Porcu. La lettura della sentenza è stata rinviata per repliche delle parti.

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