Lo dicono le indagini dei Carabinieri del Ros di Milano, i Calajò (presunta dinastia dello spaccio del quartiere meneghino della Barona) erano di casa a Olbia. Le circostanze della presenza in Gallura dei boss guidati dal “principe” Nazzareno Calajò emergono dall’ordinanza bis dell’operazione Barrios, coordinata dalla Dda di Milano.

Ieri i Carabinieri (c’erano anche i militari del Reparto territoriale di Olbia) hanno arrestato 14 persone su ordine del gip Massimo Baraldo (le indagini sono dei sostituti Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco). Tra i destinatari della misura c’è Luca Calajò, 41 anni, familiare stretto del “principe”. Il filone gallurese dell’operazione Barrios riguarda i rapporti del clan della Barona con i presunti complici sardi, il meccanico Massimo Pileri e l’autotrasportatore Antonio Pirastru, entrambi di Olbia. Si parla di consegne di denaro per almeno cinque carichi di cocaina arrivati nella città gallurese (anche se il gip ha concesso la misura cautelare solo per alcuni dei fatti indicati dai pm). Pileri e Pirastru si trovano nel carcere di Bancali a Sassari.

Il dato interessante, stando alle indagini del Ros, è la facilità con la quale Luca Calajò si sarebbe mosso da Milano a Olbia, viaggiando in aereo, senza lasciare alcuna traccia delle sue generalità. I biglietti aerei sono intestati ad altre persone o riportano dati falsi. Per Calajò, comunque, non era un problema arrivare a Olbia in incognito, nonostante fosse "attenzionato” da diversi corpi di polizia. I Calajò, secondo la Dda di Milano, avevano inserito Olbia e la Costa Smeralda tra le loro “piazze di spaccio”.

La Sardegna, dunque, era diventata un ambito operativo del presunto clan, insieme, ad esempio, al controllo degli eventi nello stadio Meazza di Milano. Uno degli arrestati dell’operazione Barrios bis, Matteo Ardolino, secondo il Ros aveva rapporti con Vittorio Boiocchi, capo della Curva nord dell’Inter, ucciso con diversi colpi di pistola in un agguato dell’ottobre 2022. Antonio Pirastru e Massimo Pileri saranno interrogati lunedì. Il legale di Pirastru, Nicola Di Benedetto, ha puntualizzato che per il suo assistito non viene ipotizzata l’associazione a delinquere. 

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