Sono ancora in corso (a Portisco) gli accertamenti tecnici a bordo dello yacht Gravia, sotto sequestro dallo scorso otto agosto, quando, in una cabina, è stato trovato il corpo senza vita del giovane skipper campano, Giovanni Marchionni. 

Il consulente della pm Milena Aucone, il chimico Giuseppe Mangano, ha lavorato per oltre dieci ore sulla imbarcazione. La Procura di Tempio cerca la prova di una intossicazione da esalazioni di acido solfridrico. Le tracce dell’acido sarebbero state trovate in una batteria, non perfettamente funzionante. Ma si tratta di un dato non rilevante, almeno per ora, perché la sostanza tossica non si trovava all’esterno del dispositivo.

Contrariamente a quanto emerso in un precedente sopralluogo, è stata esclusa la presenza di monossido di carbonio. Saranno determinanti gli esiti degli esami tossicologici affidati al medico legale incaricato dell’autopsia della giovane vittima. Con i consulenti c’erano anche gli avvocati Giampaolo Murrighile e Sebastiano Giaquinto, per l’armatrice (non indagata), Gabriele Satta e Maurizio Capozzo, legali dei Marchionni. Gli avvocati non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, in attesa della conclusione del sopralluogo. 

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