Diventa un caso nazionale il ritrovamento di un esemplare di capodoglio a Cala Romantica, nella zona di Porto Cervo, dopo che gli esami dei biologi marini hanno rivelato che nel suo stomaco l'animale (un esemplare femmina, tra l'altro incinta) aveva 22 chili di oggetti di plastica, tra cui piatti, buste, reti di pesca e lenze.

L'IRA DEL MINISTRO - La vicenda ha infatti scatenato la dura presa di posizione del ministro dell'Ambiente Sergio Costa, che sul suo profilo Facebook ha rilanciato la necessità di norme più stringenti contro l'inquinamento dei mari e, soprattutto, sull'uso della plastica.

"Il marine litter (la poltiglia di rifiuti in mare) affligge tutto mondo marino, non solo l'Italia, certo, ma ogni paese nel mondo ha il dovere di applicare le politiche per contrastarlo: non oggi mai ieri", ha scritto il rappresentante del governo Conte.

Aggiungendo: "Abbiamo usato in un modo spensierato la comodità dell'usa-e-getta in questi anni ed oggi ne stiamo pagando le conseguenze, anzi le stanno pagando soprattutto gli animali".

Il ministro Sergio Costa (Ansa)
Il ministro Sergio Costa (Ansa)
Il ministro Sergio Costa (Ansa)

LA LEGGE - "Il disegno di legge Salva Mare, che proprio nei prossimi giorni arriverà al consiglio dei ministri, aiuterà queste creature marine - prosegue Costa - perchè troveranno molta meno plastica nei mari, grazie ai pescatori che finalmente potranno portare a riva tutta la plastica pescata (ricordo che ad oggi sono praticamente obbligati per legge a ributtarla in mare)".

Costa poi ricorda la recente direttiva europea, che imporrà che dal 2021 si inizi a vietare il commercio delle stoviglie in plastica usa e getta. "Vi prometto - assicura il ministro - che l'Italia sarà uno dei primi Paesi a recepirla e metterla in atto".

La carcassa del Capodoglio (Foto Vigili del fuoco)
La carcassa del Capodoglio (Foto Vigili del fuoco)
La carcassa del Capodoglio (Foto Vigili del fuoco)

"BASTA PLASTICA" - Costa, infine, ha invitato tutti i sindaci d'Italia, compresi quelli della Sardegna, a seguire l'esempio di altri colleghi, come a Capri o a Napoli, che hanno vietato la plastica usa e getta nelle proprie città e nei litorali costieri.

GLI ESAMI - In queste ore, intanto, si sono svolti gli esami sul cetaceo.

I veterinari non hanno rilevato segni d'urto tali da provocare la morte.

"Sono stati asportati il cervello e il resto degli organi per le analisi che proseguiranno all'Istituto zooprofilattico di Sassari e all'Università di Padova - ha spiegato Luca Bittau, ricercatore e presidente dell'associazione Sea Me Sardinia - . Ma lo shock è arrivato con l'apertura dello stomaco. Trovare oggetti di uso quotidiano nella pancia di un cetaceo che vive nei fondali marini è sconvolgente. Dobbiamo tutti farci delle domande".

E, sempre in questi giorni, la Guardia costiera ha salvato due tartarughe Caretta Caretta, che annaspavano nel mare di Villasimius, anch'esse a causa dell'ingestione di plastica.

(Unioneonline/l.f.)
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