Arzachena, manca l’ossigeno domiciliare: «Pazienti fragili a rischio»
La denuncia del sindaco Ragnedda dopo le segnalazioni molti pazienti: «La Regione intervenga»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Raccogliamo con profondo sgomento le denunce di molti pazienti e delle loro famiglie», dichiara il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, che interviene con preoccupazione in merito alle segnalazioni di carenza di forniture di ossigeno terapeutico domiciliare per i cittadini affetti da patologie respiratorie croniche.
La problematica, già sottoposta con urgenza all'assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, e ai vertici della Conferenza socio sanitaria territoriale, è direttamente collegata alle nuove disposizioni dettate dalla razionalizzazione dei costi contenuta dall’appalto regionale che avrebbero portato al taglio della "bombola di riserva".
Tale scelta, se confermata, prosegue Ragnedda, «non è una semplice razionalizzazione di spesa, ma un grave rischio per la salute di pazienti fragilissimi, come quelli affetti da fibrosi polmonare. In caso di esaurimento improvviso della bombola principale o di ritardi nella consegna, la mancanza di un supporto di riserva può scatenare crisi respiratorie acute, con conseguenze potenzialmente fatali».
Il primo cittadino sottolinea quanto sia indispensabile garantire la continuità terapeutica e la sicurezza dei pazienti: «È necessaria una verifica urgente della situazione. La bombola di riserva non è un optional, ma un presidio salvavita. Non possiamo accettare che la serenità e la salute di queste persone vengano compromesse da un taglio poco lungimirante».
