Il Tar dà ragione al Comune di Arzachena: sulla piattaforma galleggiante in legno di 600 metri quadri (50 ombrelloni e cento lettini) da realizzare nel mare di La Conia, l'amministrazione guidata da Roberto Ragnedda ha i titoli per intervenire. Anche se si tratta di una struttura progettata per occupare una porzione di mare e quindi, in teoria, al di fuori delle competenze comunali.

I giudici amministrativi hanno rigettato il ricorso della società Montecorru srl, proprietaria di un albergo a Cannigione. La Montecorru aveva ottenuto il permesso per realizzare la piattaforma galleggiante, ma il Comune aveva imposto una drastica riduzione della superficie, da 636 metri quadri a circa 250 metri quadri. Una sforbiciata necessaria, secondo l'amministrazione arzachenese, per ridurre l'impatto visivo della piattaforma. La Montecorru aveva incassato la sospensione del provvedimento comunale, ma nel merito vince il Municipio di Arzachena.

Secondo il Tar, la struttura ha comunque un impatto sul paesaggio circostante e il Comune ha il diritto di intervenire. Nelle motivazioni del provvedimento impugnato si legge che sono in gioco "la libera fruizione dell'area e il libero transito nella fascia litoranea, interrompendo la continuità del percorso che deve obbligatoriamente restare bene fruibile da parte della collettività e meritevole di essere conservato nel suo stato naturale".
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