«Per offrire servizi di qualità, dare risposte adeguate ai visitatori e tutelare il benessere dei residenti, abbiamo necessità di una legge che riconosca lo Status di Comunità Marina».

La richiesta del sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, non è isolata ma è quanto chiedono da tempo le maggiori località balneari italiane, riunite nel G20 delle Spiagge.

«Senza questo passaggio sarà difficile reggere il confronto con le mete più gettonate del Mediterraneo in termini di servizi pubblici offerti», prosegue Ragnedda, che aggiunge: «Ribadiremo questi concetti con forza durante i lavori del 7° Destination Summit a cui saremo presenti nei prossimi giorni a Caorle».

Nella località veneta Ragnedda si recherà, dal 17 al 19 aprile, insieme all’assessora al Turismo e al Commercio, Claudia Giagoni e alla delegata ai Trasporti e Attività Produttive, Stefania Fresu.

I Comuni del G20s (l’altra località sarda è Alghero) da soli attraggono 50 milioni di presenze turistiche, il 12% delle presenze turistiche complessive in Italia.

«Siamo arrivati ad un momento importante per il nostro futuro come singoli comuni e come network» afferma Roberta Nesto, sindaco di Cavallino Treporti e coordinatrice nazionale del G20 Spiagge.

«Il summit di Caorle, oltre alla proposta di “Status delle Comunità Marine”, affronterà i temi fondamentali per lo sviluppo sostenibile delle nostre località, tra numeri in crescita e salvaguardia degli equilibri sociali ed ambientali».

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